LA PESSIMA MADRE's Fan Box

LA PESSIMA MADRE on Facebook

martedì 26 agosto 2008

Intervista su SickGirl

Intervista apparsa su Sick Girl
di B.Baraldi
potete leggere l'originale a questo link


Un’intervista bollente non poteva inserirsi che in questo agosto infuocato. Le nostre chiacchierate letterarie continuano con Nadiolinda, blogger ma non solo, odia il sugo di pomodoro e ha il vizio delle scarpe. Da luglio cura una rubrica sul sesso sul settimanale Grazia. Leggo dal suo myspace che si è fermata a 27 anni, una bella età, non c’è che dire. Ha scritto un libro: Se non ti piace dillo – il sesso ai tempi dell’Happy Hour (Mondadori). Ma conosciamola meglio.

1-Come è nato il tuo libro? C’è stata l’idea scatenante da cui tutto è partito?
All’inizio è stato un gioco, poi quasi una missione. Con una faccia tosta incredibile, ho provato a proporre al direttore di un magazine molto noto una rubrica in cui volevo raccontare come vedevo io le relazioni della mia generazione. Avevo voglia di fare un po’ di ironia sugli atteggiamenti che spesso si indossano per sentirsi più sicuri e che, invece, spesso non ci calzano proprio e sono la causa dei nostri maggiori fallimenti, in amore come in altri campi. Così, ho cominciato a scrivere. La risposta è stata: molto divertente, ma non c’è spazio per te. E così, ho aperto il blog. Da lì, sono stata letta e contattata: pare che sulle relazioni ci vedessi giusto. E forse avevo trovato al chiave per dissacrarle un po’ senza offendere nessuno.

2-L’importanza del sesso, consigli, strategie ma anche disavventure. Tutto quello che racconti è autobiografico?
No, figurati. Io sono diversa da quello che scrivo. Credo che la storia di ciascuno non interessi a nessuno. L’interesse di un libro sta nel ‘sembrare’ autobiografico abbastanza da potercisi riconoscere ma non identificare. Ovviamente, in un libro uno ci mette la vita così come la vede. Ma poi è bello mantenere un piano di iper-realtà, in cui ognuno sia libero di trovare qualcosa di sé o anche di non essere d’accordo. E’ un po’ come nella pubblicità: deve assomigliare alla vita quel tanto che basta a cogliere i punti salienti, quelli che fanno ridere o commuovere, che sono interessanti o ridicoli; le storie che appartengono a tutti ma che nessuno si augura di vivere mai in prima persona!

3-Il tuo libro è narrato come fosse un blog, non ci sono le maiuscole e il linguaggio è colloquiale e giovanile. La scelta narrativa vuole in qualche modo favorire l’immediatezza?
Come col pomodoro, io sono allergica alle maiuscole. Eliminarle è stata una scelta molto discussa con il mio editore. Ma alla fine ha vinto il tentativo di restituire un flusso di pensiero continuo, quasi caotico, un ritmo di scrittura che potesse fotografare un ritmo di vita che è proprio delle relazioni usa-e-getta. Allo stesso modo, il linguaggio è spesso colloquiale, anche troppo, proprio per mantenere questa sensazione di specchio della realtà. Insomma: io scrivo come mangio.

4-Cito le tue parole:quando si vuole un uomo vale la pena di dirlo e di accettare un eventuale rifiuto. Quello che si deve smettere di fare sono gli interminabili giochini e giochetti di tira e molla. Tanto poi si finisce tutti nudi. Niente corteggiamento per arrivare subito al sodo, quindi? O è una sorta di provocazione?
Il corteggiamento è necessario, ma bisogna saperlo fare. Quello che metto in campo con questa provocazione sono gli stereotipi, quelli che ti insegnano nei film, dove lei sbatte le ciglia e sculetta un po’ e crede di aver fatto la sua parte per conquistare un uomo. La verità è che i sabati sera sono pieni di persone che muoiono dalla voglia di avere una storia e che, però, tornano a casa da sole. Da qualche parte, il cerchio non si chiude. Dunque, quello che insegnano i film e la pubblicità forse non funziona come dovrebbe.

5-Consigli per difendersi dal masficafighe.
E’ molto facile: pretendere di essere trattate con attenzione, come se foste uniche. Il collezionista di donne applica pratiche generiche a ogni preda. Bene: chiariamo subito che non siamo prede, ma persone! Dopo di che, invitiamolo a farsi un giro e guardiamoci intorno: ci sarà sicuramente qualcuno di meglio.

6-La tua storia comincia dal giorno in cui hai mollato il tuo ex in autostrada, lui si è sposato e tu sei felicemente single. Cosa rifaresti e cosa non rifaresti mai potendo spostare le lancette indietro e rivivere questo periodo così denso di avventure?
In effetti, la cornice del libro è la parte più autobiografica. Tornando indietro, non sprecherei nove mesi con una persona così sbagliata per me. Ma non posso rinnegare nulla, perché sono soprattutto le relazioni sbagliate quelle che ti fanno crescere. Sempre che si riesca a uscirne. Diversi lettori e lettrici mi hanno scritto dicendomi che la mia storia li ha aiutati a fare il punto: molti hanno rotto una relazione negativa; e tutti, in qualche modo, sono cresciuti un po’ di più. Ne sono orgogliosa: mi sento un’amica con cui si sono potuti confrontare. Anche a questo servono i libri.

7-Tra i single comandamenti che hai siglato, quale consideri il più importante?
Sicuramente il decimo: ‘Si può sempre dire di no. Magari, però, è meglio pensarci cinque minuti prima’. E’ la regola base del rispetto, per sé stessi e per gli altri. A volte le persone dicono di ‘essere state usate’, soprattutto nel sesso; ma la verità è che, in un clima di libertinaggio e di spavalderia, spesso facciamo cose che non ci sentiamo di fare. Dunque, meglio prima chiarirsi con sé stessi e poi cercare di star bene, da soli o in compagnia.

8-Dalla tua esperienza meglio un meraviglioso rapporto cerebrale e sesso tiepido o viceversa?
Ah ah ah: questa è una domanda trabocchetto, tipo quesito della sfinge. Nessuno dei due, naturalmente. Però è anche vero che quando ci si vuole molto bene, ci si impegna di più per funzionare anche a letto. Mentre un compagno di merende difficilmente si trasforma in un fidanzato, se non scatta quel ‘qualcosa in più’. Comunque, io sono una golosa: amore folle e sesso da urlo!

9-Il mangiacamicia, lo stronzo, l’ometto-kinder, e ancora l’uomo guru, l’uomo ottimo su carta. Il tuo modo divertente e provocatorio di siglare gli uomini. Da quale categoria guardarsi di più?
Da tutti: ragazze, non credete quando vi dicono che gli uomini validi non ci sono. è una bugia per abbassare le aspettative. Un vecchio proverbio delle mie parti dice che quando mangi m##@da, dopo un po’ anche il fango non sembra cattivo. Sbagliato! Se anche il mercato è in crisi, non bisogna abbassare la domanda. Cercatene uno che vi vada bene. Tanto, quando ci si innamora, i difetti non si vedono mica tutti e subito.

10-E per finire l’intervista dicci qualcosa di sick.
Con le storie, bisogna divertirsi, senza farsi troppi problemi, e cercando quello che più ci fa stare bene, qualunque cosa sia. In un articolo che ho scritto sul BDSM ho riportato la lettera di una donna che ha scritto: ‘Ho scoperto che mio marito pagava per farsi prendere a calci nelle palle due volte a settimana. Bastava che lo chiedesse a me e l’avrei fatto gratis’. Viva la sincerità!

Per saperne di più: www.myspace.com/nadiolinda

Nessun commento: