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martedì 23 settembre 2008

Intervista a Caponetto Show

Intervista a Radio Time
programma: Caponetto Show - h.8-11 ogni mattina
frequenze Sicilia 94 o 106.9 e streaming-audio
conduttore Capo (Gioacchino Caponetto)











giovedì 11 settembre 2008

Bresciaoggi- 11.09.2008

intervista apparsa su BresciaOggi
11 settembre 2008
di D. Bonetti

per scaricare l'articolo (.jpg) clicca sul seguente link

mercoledì 3 settembre 2008

Intervista su Comunitazione

Intervista apparsa su Comunitàzione
di L. Gorini
potete leggere l'originale a questo link


Nadiolinda: vi racconto io come vogliono amarsi i giovani d' oggi
di laura gorini

L'autrice bresciana di Se non ti piace dillo. Il sesso ai tempi dell'happy hour si svela a Comunitazione

Nadiolinda è una giovane scrittrice bresciana.
Acuta e spredigiudicata come poche
ha deciso di dare sfoggio delle sue esperienze
in campo amoroso nel suo primo romanzo,
edito da Mondadori.

Nadia perché scrivere un romanzo dal titolo “Se non ti piace dillo. Il sesso ai tempi dell’happy hour”?
La nascita di questo libro è stata quanto mai casuale. Io avevo voglia di scrivere come le vedevo io queste relazioni da inizio millennio: caotiche, disordinate, ansiose, insoddisfacenti. Avevo voglia di guardare un po’ più in là e cercare un punto di inizio che potesse fare un po’ da bandolo della matassa.Fuori di metafora, la domanda a cui ho cercato di rispondere è stata: come abbiamo fatto a ridurci così? Senza giudicare nessuno, ho cercato di ironizzare su tanti comportamenti che spesso ci si porta addosso; come un vestito che magari è alla moda, ma non ci valorizza come vorremmo.Volevo che ognuno si riconoscesse per poter ridere di sé e, magari, avere un momento di riflessione su cosa vuole davvero dalle relazioni e dall’amore.

Credi veramente che ci sia un legame tra il sesso e l’ora dell’aperitivo?
L’happy hour è un veramente un luogo metafisico, nel senso che non esiste.
E’ un limbo, un purgatorio, un luogo in cui si attende qualcosa di migliore o di peggiore e in cui, però, non si può star fermi.
Si mangia, ma non si cena. Si brinda, ma non ci si ubriaca. Si sta insieme, ma non perché duri.

I ragazzi di oggi dunque sono più propensi a cercare una storia di una notte piuttosto che una storia seria e duratura?
Non è così semplice. Le storie durature, che immagino tu identifichi come ‘Il grande amore’ non è per tutti. Nelle relazioni entrano in campo la statistica e la fortuna.
Per avere una relazione decente devi passare centinaia di incontri pessimi e decine di appuntamenti disastrosi o di basso livello.
Perché una di queste relazioni sia un amore che dura una vita devi avere una fortuna smaccata. E, comunque, non è detto che un grande amore possa trasformarsi in una convivenza serena o in un rapporto soddisfacente: a volte ci si ama pazzamente, ma stare insieme diventa impossibile.

Nel tuo romanzo parli per lo più di sesso e non di amore. Credi che ci sia una così netta differenza tra i due?
Il sesso è difficile da gestire: quando si è nudi in un letto, si diventa nudi anche con l’anima.
E lì è necessario ancora di più essere sinceri, con se stessi e con l’altro.
Capita di avere fantasie sessuali che il partner non condivide o disapprova addirittura e allora il sesso può diventare davvero un problema.Così come spesso l’intimità viene usata per catalizzare o risolvere i conflitti. Insomma: al sesso si chiede spesso di essere quello che non è.
Io credo che la conoscenza del piacere e l’appagamento sia un percorso personale, da svolgere lungo tutta una vita. E che è necessario essere tolleranti e comprensivi, senza giudicare a priori. La libertà e l’autocoscienza sono ancora un traguardo da raggiungere per molte persone. E di certo, il bombardamento mediatico di modelli fuorvianti non aiuta.

In molte foto sul tuo My Space ( www.myspace.com/nadiolinda) ti fai ritrarre in pose sexy e seminuda. Non ti imbarazza posare senza veli?
Cara mia: su Myspace io sono un’educanda! Ci sono avatar così espliciti –e quasi mai maggiorenni- che riescono ad essere davvero imbarazzanti. A me vien voglia di conoscerli per chiedergli se anche nella loro vita reale vanno in giro così. Con le fotografie, in effetti, gioco spesso sulla seduzione, che non è mai esplicita. Molte foto me le scatta il mio fidanzato: quelle davvero private e sexy rimangono chiuse a chiave nel cassetto.

In generale cosa ne pensi delle giovani che oggigiorno sono pronte a tutto pur di sfondare nel dorato mondo dello spettacolo?
La micronotorietà è un fenomeno diffusissimo, arrivato con i reality ai massimi livelli.
Ma poi c’è una cosa che si chiama ‘mestiere’ che è fatto di lavoro, studio, applicazione, gavetta, umiltà. E quello sono in pochi a poterlo fare.
E dovremmo parlare del perché molte donne -ma anche uomini, non credere!- sono pronte a tutto.
Quando nacquero le prime vallette, anni fa, un noto presentatore (credo Arbore, ma non ne sono sicura) ebbe a dire che facevano la stessa funzione del cestino della carta straccia: portavano la busta al conduttore intatta e la riportavano via rotta. Ma la migliore l’ho sentita dalla mamma di una letterina, che quando la figlia le ha detto che ‘ce l’aveva fatta’, ha sentenziato: ‘A me sembra solo che ti sei fatta togliere le mutande da tutta Italia’. La mamma l’ha vista giusta!

Il tuo romanzo inizia con una scena piuttosto forte: tu che abbandoni il tuo fidanzato storico in autogrill in una maniera poco ortodossa. Ma nella vita, se non erro, sei felicemente fidanzata. La domanda dunque nasce spontanea...Quanto c’è di autobiografico nel testo?
Io sono diversa da quello che scrivo, ma in quello che scrivo, ovviamente, ci sono anch’io. La storia di ognuno non interessa a nessuno.
Se si scrive per parlare di un tema comune, è bene creare una situazione di vita in cui in molti possano riconoscersi e ritrovarsi, che assomigli a ognuno senza calzare a nessuno.
Si: il fidanzato ingegnere l’ho piantato in malo modo.
D’altronde, eravamo a una situazione terrificante: anche se non ho voluto tediare tutta Italia con la nostra penosa relazione, questo non significa che lui fosse davvero uno “stronzo” e che stare con lui mi ha insegnato esattamente cosa non voglio mai più in una relazione.
Mi hanno scritto diverse lettrici dicendomi che anche loro hanno avuto rotture simili alla mia, durante viaggi in moto.Perciò, uomo, se vuoi far felice la tua donna e rimanere fidanzato, vattene in moto con chi vuoi, ma in vacanza solo su quattro ruote!

Nadia nella vita reale com’è? È molto differente da Nadiolinda?
Non direi: io scrivo come parlo; e parlo come mangio.
E mi piace molto il piccante.
Nadiolinda è un bel personaggio, che è doppio, come me.
Ha momenti di riflessione, ma per lo più si diverte a dissacrare.
Nadia è sostanzialmente più analitica, più riflessiva.
E’ Linda la vera festaiola, che sa sempre come sdrammatizzare.
Nella vita, io sono un gemelli ascendente bilancia: essere doppia fa parte di me.
E Nadiolinda, in fondo, sono io, con tutte le mie contraddizioni.

A proposito perché questo nomignolo?
Un soprannome nato per caso da una collega di lavoro.
Anni fa, quando lavoravo in università, un giorno mi chiama la mia collega Piera e mi dice: ‘Ciao Nadiolinda. Come stai?’. Lei era felice e di buon umore e questo soprannome ha messo di buon umore anche me.
Me lo sono sentito immediatamente mio, da subito.E da allora siamo inseparabili.

E ora dopo un romanzo così “hot” che cosa possiamo e dobbiamo aspettarci da Nadiolinda? Come sarà il tuo prossimo romanzo?
Qualche chicca in merito?Ci sono molti progetti in cantiere, quasi tutti sull’orlo di diventare reali. Un romanzo, un libro a quattro mani con un amico giornalista, dei racconti e forse una raccolta dei miei articoli su Grazia, su cui tengo una rubrica dal titolo ‘Il sesso a tempi dell’happy hour’, per l’appunto. Più di così non posso dire, ma prometto di aggiornare il sito e i miei spazi web con ogni novità!